|
Civico Museo d'Arte Moderna
ARTISTI |
PASQUAROSA |
|
Anticoli Corrado 1896 – Camaiore 1973 Nata da una famiglia povera, molto presto decide di raggiungere a Roma una zia che posava come modella negli studi dei pittori di Via Margutta. Comincia anch’essa a posare, tra gli altri, per lo scultore Nicola D’Antino, per il pittore Felice Carena a cui ella dedicherà nel 1915 un ritratto e per Nino Bertoletti. Proprio nello studio di quest’ultimo tra il 1913 e il 1914 a Villa Strohl-Fern inizia a dipingere rivelando un istintivo talento e una felice audacia cromatica. Nell’ottobre del 1915 sposa Bertoletti e la coppia si trasferisce nella casa studio di Via Antonio Bosio che era stata loro prestata da Luigi Pirandello con cui erano grandi amici, e frequentano l’ambiente culturale romano e i circoli letterali dell’epoca. Nascono le prime nature morte come questa del 1955 Natura morta con brocca e ventaglio conservata al Museo di Anticoli, con vasi coloratissimi, ventagli, oggetti su piani a righe o monocromi, in cui non c’è traccia di disegno e l’esecuzione è affidata al colore a olio denso e pastoso i cui contrasti e lo spessore stesso, definiscono la distinzione tra sfondo e oggetti. Dei primi anni sono anche i ritratti che riprenderà a dipingere dopo gli anni 50. Nel 1915 espone per la prima volta alla Terza Mostra della Secessione romana insieme a Felice Carena, Cipriano Efisio Oppo, Armando Spadini, Carlo Socrate, presentando quattro nature morte. L’anno seguente è ancora presente alla Mostra della Secessione e nel 1918 espone con un gruppo di artisti tra i quali Spadini, Ferrazzi, Socrate, Oppo alla "Casina del Pincio". Dalla seconda metà degli anni 20 la sua partecipazione a mostre si intensifica. Nel 1926 partecipa all’Esposizione di Belle Arti degli Amatori e Cultori di Roma; nel 1928 e 1929, rispettivamente alla II e III Mostra d’Arte Marinara a Roma . Nel 1929 tiene una importante personale alla Galleria Arlington di Londra dove è presentata in catalogo da Emilio Cecchi; espone successivamente a Biennali e Quadriennali. La pittura di Pasquarosa non si sofferma sul dettaglio di ogni elemento anche se la superficie appare dettagliatamente riempita e le opere sono prive di ogni condizionamento prospettico tradizionale, mentre la profondità è affidata al colore. Come supporti utilizzava tele, tavole, masoniti, cartoni di piccole dimensioni ,che dipingeva al cavalletto e gli oggetti da rappresentare erano sempre ripresi dalla realtà; amava andare alla ricerca di stoffe, scialli, arazzi, tappezzerie che entravano nelle sue opere divenendone motivo essenziale.
|
|
( inizio pagina )