Civico  Museo  d'Arte  Moderna

  

ARTISTI

Ferruccio  FERRAZZI

Roma 1891 – 1978

L’apprendistato artistico avviene sotto la guida del padre Stanislao, scultore. Tra il 1904 e il 1905 frequenta lo studio del pittore Francesco Bergamini e tra il 1906 e il 1908 contemporaneamente la Scuola Libera del Nudo e i corsi serali dell’Accademia di Francia, L’esordio nel 1907, appena sedicenne, all’Esposizione di Belle Arti, suscitando sorpresa e ammirazione con un Autoritratto in cui il colore è liberamente steso con la spatola. L’anno successivo vince la borsa di studio dell’Istituto Catel e, affidato alla tutela artistica di Max  Roeder, ha la possibilità di frequentare il gruppo degli artisti tedeschi. Nel 1913 è a Parigi con il padre e studia nei musei le rotazioni della luce negli antichi e moderni pittori, rimanendo colpito dall’esperienza di Seurat. In questo periodo alterna opere di ascendenza futurista ad altre di influenza Cèzanniana. La sua partecipazione alla mostra degli Amatori e Cultori nel 1916 crea scalpore ed è giudicata scandalosa: allestisce personalmente la sala che gli viene assegnata, come l’interno di un prisma, dove i quadri e i frammenti pittorici riportano delle sagome irregolari, sghembe, legate alle complesse concezioni prospettiche delle stesse opere. Alla fine del 1917 è chiamato alle armi e inviato in Sardegna. Sposa nel 1922 Horitia Randona, figlia di Francesco Randone, maestro ceramico. Tra il 1925 e il 27 studia Piero della Francesca a Firenze ed Arezzo ricercando stretti e assoluti principi di composizione, capaci di ordinare l’aspetto emotivo della figurazione, mentre nel 1926 espone a New York uno dei suoi quadri più famosi L'Idolo del prisma del 1925, anno in cui Ferrazzi arriva al successo con la nomina ad accademico di S. Luca. Nonostante sia nel pieno della sua maturità artistica, in quest’opera rimane intatto l’acceso sperimentalismo che lo aveva condotto molto vicino all’espressionismo e al futurismo.

Negli anni successivi si approfondisce il suo interesse per la pittura murale ed inizia le ricerche sperimentali sulla tecnica dell’encausto. La guerra gli stimola una serie di quadri drammatici sul tema dell’Apocalisse Apocalisse - La caduita del 1946 e Gli anni di orrore - La Stanza del 1943 – 46. Ferrazzi non abbandonerà mai il dato figurativo e i soggetti acquisteranno nel tempo una più diretta caratterizzazione religiosa.

 

 

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